Continua con piacere questa esperienza che mi fa conoscere nuove amiche e amici che mi gratificano della loro frequentazione. Le pagine si arricchiscono di parole, immagini e contenuti multimediali grazie ai vostri contributi critici e stimolanti. Ringrazio tutti con un augurio di pace, salute e serenità.
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In questi giorni si è svolto un seminario su "Galicia, tierra mágica" a cura di Natalia Souto Muñoz.
Natalia è stata tirocinante del corso di lingua spagnola presso il Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Firenze da settembre a dicembre 2012. Ha studiato magistero a Lugo e si è laureata in pedagogia a Santiago. Attualmente è professoressa di educazione secondaria in una scuola di Ourense. E' stata una occasione unica per apprezzare le bellezze e i segreti della Galizia, raccontati col cuore di una persona innamorata della sua terra. Mi piace condividere con voi questa bella esperienza che potete vedere qui. Per chi decidesse di passare da queste parti per godersi qualche giornata all'insegna di un eco-turismo lento per conoscere il territorio, la cultura e le persone che lo vivono, suggerisco una camminata tonificante fra natura, spirito e storia. E' una itinerario di poco più di undici chilometri che si compie in circa due ore ore, aggiungendo a questo tempo i tempi delle soste fatte a nostro uso o perché ci soffermiamo a scambiare quattro chiacchiere con gli eventuali passanti che incontriamo. La mia esperienza risale al 16 agosto 2012 e potete vederla su Google Maps dove trovate tutte le relative informazioni: distanza, tempo, velocità, ritmo, dislivello, coordinate geografiche, compresi gli indicatori di riferimento. Qui propongo alcune mie foto del percorso, integrate con brevi commenti. Fra parentesi, riporto ogni tanto la progressione chilometrica della nostra camminata. Buona passeggiata! Le pennellate morbide e calde della natura e la felice mano dell'uomo mescolano forme, colori e odori creando un paesaggio che produce emozioni. Ecco la Toscana. Propongo una mia selezione di immagini che illustrano questo territorio. Tanti scatti per mostrare la tavolozza dei colori della natura che varia nel ciclo delle stagioni, ma poi soffermarsi su alcune immagini in bianco e nero per apprezzarne la delicata poesia. Così mi è nata l'idea di rivisitare le immagini degli alberi con uno sguardo più intimo per cogliere l'astrazione della vita pennellata nell'essenza monocroma delle luci e delle ombre. Ho scattato questa foto molti anni fa durante una "Festa popolare all'Acquacheta" che si svolgeva in estate nella Piana dei Romiti proprio sopra questa cascata posta sul confine dell'Appennino tosco-romagnolo, all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, e citata da Dante nel Canto XVI dell'Inferno (versi 94-105):
Come quel fiume c'ha proprio cammino prima dal Monte Viso 'nver' levante, da la sinistra costa d'Apennino, che si chiama Acquacheta suso, avante che si divalli giù nel basso letto, e a Forlì di quel nome è vacante, rimbomba là sovra San Benedetto de l'Alpe per cadere ad una scesa ove dovea per mille esser recetto; così, giù d'una ripa discoscesa, trovammo risonar quell' acqua tinta, sì che 'n poc' ora avria l'orecchia offesa. Negli anni '70, sotto la giunta comunale guidata dal sindaco Dino Valli, fu realizzato il sentiero attrezzato che porta alla cascata. Il Comune di Portico e San Benedetto, l'Ente Provinciale Turismo di Forlì e le Associazioni Pro Loco di Portico, Bocconi e San Benedetto produssero un opuscolo per valorizzare l'alta Valle dell'Acquacheta, al quale contribuii anch'io con le fotografie e le notizie storiche. In seguito hanno visto la luce tante altre pubblicazioni, ma questa ha il merito di essere stata la prima. La ripropongo oggi perché anche i più giovani possano conoscere l'evoluzione dei nostri posti per conservarne la memoria storica. |
AuthorPiero Farolfi Archives
Novembre 2019
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