PONTE della BRUSIA: quando è stato costruito?
Una breve e ripida mulattiera scende dal paese di Bocconi fino al vicino ponte della Brusia sul fiume Montone, un bel ponte a tre archi «a schiena d’asino»; poi, oltrepassando l’antico mulino, prosegue per un sentiero che in circa mezz’ora di cammino conduce all’antico insediamento di Bastia, ora disabitato e in rovina. La parrocchia ebbe una progressiva decadenza con la costruzione della nuova strada rotabile finita nel 1836 che determinò lo sviluppo del borgo di Bocconi fino alla sua soppressione quando, insieme con quella di S. Maria in Carpine, fu unificata nel 1883 nella nuova parrocchia di S. Lorenzo in Bastia di Bocconi.
La sua data di costruzione era fino a oggi ignota. A parte fantasiose ricostruzioni che gli attribuiscono un’origine medievale, ho ritrovato un primo riferimento certo che risale all’11 luglio 1691. All’epoca i consiglieri comunali di Bocconi esposero alla Deputazione di strade e ponti la necessità di fare dei lavori improcrastinabili al «ponte di legno della Comunità che serve per andare al mulino, et alla necessità del Popolo per andare alla Messa ora in pessimo stato minacciando rovina». Il primo settembre il capomaestro Antonio Brenti di Portico aprì il cantiere e il 15 dello stesso mese una commissione tecnica verificò i lavori trovandoli «di buona qualità e giusta misura».
L’intervento non fu risolutivo perché dopo quasi un quarto di secolo dopo, nel 1715, i consiglieri si lamentarono ancora perché «nelli caduti mesi di marzo et aprile era stato necessario accomodare il ponte di legno di detta Comunità sopra il fiume che conduce alla chiesa parrocchiale di S. Lorenzo alla Bastia et al molino». Bisognava trovare una soluzione definitiva a questo problema.
Questa volta le suppliche raggiunsero il loro scopo perché il primo maggio 1717 l’agente di strade Jacopo Porri fece un sopralluogo al ponte della Brusia riconoscendo la necessità «di farlo di pietra», dando le istruzioni su come costruirlo e cioè che le «tre pile dove devono piantarsi tre archi e dall’altra parte per di là del fiume vi si dovrà piantarle di nuovo che ritrovandoci le seghe del masso».
La Deputazione di strade e ponti autorizzò la spesa e l’appalto fu vinto dai capomaestri Brenti. Il 12 settembre la commissione esaminatrice verificò i lavori trovandoli «di bona qualità e giusta misura» e autorizzò il pagamento dell’opera.
Per chi fosse interessato a leggere l’intero articolo, questo studio è pubblicato sul libro PONTI DI PIETRA disponibile su AMAZON.
La sua data di costruzione era fino a oggi ignota. A parte fantasiose ricostruzioni che gli attribuiscono un’origine medievale, ho ritrovato un primo riferimento certo che risale all’11 luglio 1691. All’epoca i consiglieri comunali di Bocconi esposero alla Deputazione di strade e ponti la necessità di fare dei lavori improcrastinabili al «ponte di legno della Comunità che serve per andare al mulino, et alla necessità del Popolo per andare alla Messa ora in pessimo stato minacciando rovina». Il primo settembre il capomaestro Antonio Brenti di Portico aprì il cantiere e il 15 dello stesso mese una commissione tecnica verificò i lavori trovandoli «di buona qualità e giusta misura».
L’intervento non fu risolutivo perché dopo quasi un quarto di secolo dopo, nel 1715, i consiglieri si lamentarono ancora perché «nelli caduti mesi di marzo et aprile era stato necessario accomodare il ponte di legno di detta Comunità sopra il fiume che conduce alla chiesa parrocchiale di S. Lorenzo alla Bastia et al molino». Bisognava trovare una soluzione definitiva a questo problema.
Questa volta le suppliche raggiunsero il loro scopo perché il primo maggio 1717 l’agente di strade Jacopo Porri fece un sopralluogo al ponte della Brusia riconoscendo la necessità «di farlo di pietra», dando le istruzioni su come costruirlo e cioè che le «tre pile dove devono piantarsi tre archi e dall’altra parte per di là del fiume vi si dovrà piantarle di nuovo che ritrovandoci le seghe del masso».
La Deputazione di strade e ponti autorizzò la spesa e l’appalto fu vinto dai capomaestri Brenti. Il 12 settembre la commissione esaminatrice verificò i lavori trovandoli «di bona qualità e giusta misura» e autorizzò il pagamento dell’opera.
Per chi fosse interessato a leggere l’intero articolo, questo studio è pubblicato sul libro PONTI DI PIETRA disponibile su AMAZON.