PONTI DI PIETRA nella ROMAGNA FIORENTINA
I ponti di pietra furono un segno di progresso nella Provincia della Romagna fiorentina istituita dai Medici nel 1386. Un baluardo naturale e politico a difesa del Granducato di Toscana.
Ma la viabilità in quei luoghi lontani da Firenze era precaria e di norma si poteva attraversare un corso d'acqua a guado o sopra pericolanti e infidi ponti di legno, incapaci di resistere a rovinose fiumane.
I nuovi ponti, più costosi da realizzare ma con minori spese di manutenzione, erano più solidi, sicuri e graditi alle comunità interessate.
Un impegno che coinvolse gonfalonieri e delegati comunali, ingegneri, agenti di strade e capimaestri. Fra questi ultimi si distinsero i Brenti, muratori lombardi che, stabilitisi in Romagna, costruirono diversi ponti in quei luoghi.
Ancor oggi possiamo ammirare alcune di queste opere d’ingegno; altre sono state stravolte, distrutte, dimenticate.
Storie nostre, ritrovate e condivise con voi perché non ne sia persa la memoria.
I recenti disastri naturali che hanno colpito la Romagna con morti, esondazioni e allagamenti, frane e smottamenti, ponti crollati e strade collassate, hanno mostrato la fragilità degli ambienti in cui viviamo e che dobbiamo rispettare per tutelarne la bellezza e la nostra sicurezza.
Riscopriamo l’attenzione e la cura che la Magistratura di Parte Guelfa, con i suoi Ufficiali dei fiumi, e le comunità locali dedicavano alla loro terra.
Il libro PONTI DI PIETRA è il risultato di una ricerca svolta negli archivi storici fiorentini e romagnoli consultando soprattutto le fonti primarie che fanno luce e giustizia sulle tante “verità” acriticamente fissate dalle memorie collettive che fissano tempi e date sul “sentito dire” validando clamorose bufale (oggi si direbbe fake news) a volte supportate anche da pubblicazioni e siti web di conclamata reputazione.
Nei libri si parla di molti ponti della cosiddetta Romagna fiorentina sulla base dello studio di documenti originali. Si hanno così notizie inedite di numerosi ponti di pietra:
il ponte della Brusia a Bocconi, il ponte della Maestà a Portico di Romagna, il ponte di Rocca San Casciano, il ponte mediceo – oggi detto “ponte al campo sportivo” – a Dovadola, il ponte di Castrocaro sulla strada che porta a Meldola, tutti sul fiume Montone;
il ponte di San Michele sul fiume Tramazzo a Tredozio,
il ponte della porta del castello di Modigliana sul torrente Ibola,
il ponte della Guna sul fiume Rabbi a Rio dei Campi sotto Premilcuore,
il ponte sul Bidente a Santa Sofia,
il ponte “dei frati” sul fiume Savio a San Piero in Bagno,
Molti di questi ponti furono costruiti dai Brenti – come abbiamo già detto – imprenditori edili provenienti dal nord che scesero in Romagna stabilendosi a Tredozio e Portico.
Alcune storie di questi ponti sono state seguite fino alla loro distruzione fino alla seconda guerra mondiale quando i tedeschi in ritirata da Firenze nell’autunno del 1944 si attestarono lungo la Linea Gotica minando e facendo saltare tutti i ponti per ritardare l’avanzata degli eserciti alleati.
Il libro PONTI DI PIETRA è disponibile su AMAZON.
I ponti di pietra furono un segno di progresso nella Provincia della Romagna fiorentina istituita dai Medici nel 1386. Un baluardo naturale e politico a difesa del Granducato di Toscana.
Ma la viabilità in quei luoghi lontani da Firenze era precaria e di norma si poteva attraversare un corso d'acqua a guado o sopra pericolanti e infidi ponti di legno, incapaci di resistere a rovinose fiumane.
I nuovi ponti, più costosi da realizzare ma con minori spese di manutenzione, erano più solidi, sicuri e graditi alle comunità interessate.
Un impegno che coinvolse gonfalonieri e delegati comunali, ingegneri, agenti di strade e capimaestri. Fra questi ultimi si distinsero i Brenti, muratori lombardi che, stabilitisi in Romagna, costruirono diversi ponti in quei luoghi.
Ancor oggi possiamo ammirare alcune di queste opere d’ingegno; altre sono state stravolte, distrutte, dimenticate.
Storie nostre, ritrovate e condivise con voi perché non ne sia persa la memoria.
I recenti disastri naturali che hanno colpito la Romagna con morti, esondazioni e allagamenti, frane e smottamenti, ponti crollati e strade collassate, hanno mostrato la fragilità degli ambienti in cui viviamo e che dobbiamo rispettare per tutelarne la bellezza e la nostra sicurezza.
Riscopriamo l’attenzione e la cura che la Magistratura di Parte Guelfa, con i suoi Ufficiali dei fiumi, e le comunità locali dedicavano alla loro terra.
Il libro PONTI DI PIETRA è il risultato di una ricerca svolta negli archivi storici fiorentini e romagnoli consultando soprattutto le fonti primarie che fanno luce e giustizia sulle tante “verità” acriticamente fissate dalle memorie collettive che fissano tempi e date sul “sentito dire” validando clamorose bufale (oggi si direbbe fake news) a volte supportate anche da pubblicazioni e siti web di conclamata reputazione.
Nei libri si parla di molti ponti della cosiddetta Romagna fiorentina sulla base dello studio di documenti originali. Si hanno così notizie inedite di numerosi ponti di pietra:
il ponte della Brusia a Bocconi, il ponte della Maestà a Portico di Romagna, il ponte di Rocca San Casciano, il ponte mediceo – oggi detto “ponte al campo sportivo” – a Dovadola, il ponte di Castrocaro sulla strada che porta a Meldola, tutti sul fiume Montone;
il ponte di San Michele sul fiume Tramazzo a Tredozio,
il ponte della porta del castello di Modigliana sul torrente Ibola,
il ponte della Guna sul fiume Rabbi a Rio dei Campi sotto Premilcuore,
il ponte sul Bidente a Santa Sofia,
il ponte “dei frati” sul fiume Savio a San Piero in Bagno,
Molti di questi ponti furono costruiti dai Brenti – come abbiamo già detto – imprenditori edili provenienti dal nord che scesero in Romagna stabilendosi a Tredozio e Portico.
Alcune storie di questi ponti sono state seguite fino alla loro distruzione fino alla seconda guerra mondiale quando i tedeschi in ritirata da Firenze nell’autunno del 1944 si attestarono lungo la Linea Gotica minando e facendo saltare tutti i ponti per ritardare l’avanzata degli eserciti alleati.
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