Una coinvolgente esposizione con testi - fra gli altri - di Federico Garcia Lorca e Antonio Machado, materiali del Centro Andaluz de Flamenco e video dei più importanti artisti di ieri e di oggi, quali Carmen Linares, Chano Lobato, Miguel Poveda, Estrella Morente, Antonio Gades, Antonio El Bailarín, Enriquie El Cojo, El Güito, Carmen Amaya, Sara Baras e Carlos Saura.
Dice Garcia Lorca che "il duende è un potere e non un agire, è un lottare e non un pensare. Ho sentito dire da un vecchio maestro di chitarra: «Il duende non sta nella gola; il duende sale interiormente dalla pianta dei piedi». Vale a dire, non è questione di facoltà, bensì di autentico stile vivo; ovvero di sangue; cioè, di antichissima cultura, di creazione in atto." E ci racconta che "In tutta la musica araba, danza, canzone o elegia, il sopraggiungere del duende viene salutato con energici «Allah! Allah!», «Dio! Dio!», tanto vicini all’«Olé!» della corrida che chissà che non siano la stessa cosa; e in tutti i canti della Spagna meridionale l’apparizione del duende è seguita da sincere grida di «Viva Dios!», profondo, umano, tenero grido di una comunicazione con Dio per mezzo dei cinque sensi, grazie al duende che agita la voce e il corpo della ballerina, evasione poetica e reale da questo mondo, pura come quella raggiunta dallo stranissimo poeta del secolo XVII Pedro Soto de Rojas attraverso sette giardini, o quella di Juan Clímaco per una tremolante scala di pianto."
Se vi ho invogliato a saperne di più, qui potete soddisfare la vostra curiosità guardando una parte dei materiali proposti nel seminario.
Buon divertimento!