Seguo il corso di spagnolo che al Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Firenze. Nell'ambito di un interessante laboratorio della professoressa Reyes Rodríguez Martínez abbiamo fatto una visita al Duomo e Battistero di Firenze con la guida competente e appassionata di Chiara e Nicoletta, frequentatrici del corso e professioniste dell'AGT Firenze - Associazione di Guide Turistiche Autorizzate. Qui si può vedere un breve video dell'evento.
Rudmund si gusta un orzino.
QUI si possono ammirare altre avventure di Rudmund, lo scoiattolo sale e pepe. Il parco si trova sotto il piazzale Michelangelo. Realizzato alla fine dell'Ottocento, ospita moltissime specie di rose sparse fra olivi, limoni e sculture di Folon. Comprende anche un giardino giapponese donato a Firenze dalla città gemella Kioto. Offre una splendida vista sulla città, particolarmente suggestiva in questo periodo di massima fioritura. Ecco il video che ho realizzato in questi giorni. Qui altre immagini del giardino.
Un felice Natale a tutti gli amici che, credenti o no, condividono la solidarietà e il rispetto per il prossimo.
Rudmund, dal nome di arcane origini, è uno scoiattolo siberiano o tamia che ormai da quattro anni è ben integrato nella routine familiare. Abbiamo già dato notizia di alcuni momenti della sua giornata; questa volta eccolo intento alla sua toilette quotidiana con un momento ... un po' "scandaloso".
Durante le festività natalizie, negli angoli più suggestivi del borgo medievale di Portico di Romagna, un paese dell'Appennino tosco-romagnolo appartenente alla storica Romagna Toscana, si possono ammirare numerosi presepi realizzati con i materiali più disparati.
Il video raccoglie delle fotografie realizzate durante alcune edizioni di questa manifestazione. Qui una selezione antologica di queste immagini. Per l'occasione auguro a tutti pace e serenità. In questi giorni si è svolto un seminario su "Galicia, tierra mágica" a cura di Natalia Souto Muñoz.
Natalia è stata tirocinante del corso di lingua spagnola presso il Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Firenze da settembre a dicembre 2012. Ha studiato magistero a Lugo e si è laureata in pedagogia a Santiago. Attualmente è professoressa di educazione secondaria in una scuola di Ourense. E' stata una occasione unica per apprezzare le bellezze e i segreti della Galizia, raccontati col cuore di una persona innamorata della sua terra. Mi piace condividere con voi questa bella esperienza che potete vedere qui. In questi giorni, al Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Firenze, la dott.ssa Rosa Espejo Capdevilla di Córdoba ha tenuto un interessante seminario su "El duende del flamenco".
Una coinvolgente esposizione con testi - fra gli altri - di Federico Garcia Lorca e Antonio Machado, materiali del Centro Andaluz de Flamenco e video dei più importanti artisti di ieri e di oggi, quali Carmen Linares, Chano Lobato, Miguel Poveda, Estrella Morente, Antonio Gades, Antonio El Bailarín, Enriquie El Cojo, El Güito, Carmen Amaya, Sara Baras e Carlos Saura. Dice Garcia Lorca che "il duende è un potere e non un agire, è un lottare e non un pensare. Ho sentito dire da un vecchio maestro di chitarra: «Il duende non sta nella gola; il duende sale interiormente dalla pianta dei piedi». Vale a dire, non è questione di facoltà, bensì di autentico stile vivo; ovvero di sangue; cioè, di antichissima cultura, di creazione in atto." E ci racconta che "In tutta la musica araba, danza, canzone o elegia, il sopraggiungere del duende viene salutato con energici «Allah! Allah!», «Dio! Dio!», tanto vicini all’«Olé!» della corrida che chissà che non siano la stessa cosa; e in tutti i canti della Spagna meridionale l’apparizione del duende è seguita da sincere grida di «Viva Dios!», profondo, umano, tenero grido di una comunicazione con Dio per mezzo dei cinque sensi, grazie al duende che agita la voce e il corpo della ballerina, evasione poetica e reale da questo mondo, pura come quella raggiunta dallo stranissimo poeta del secolo XVII Pedro Soto de Rojas attraverso sette giardini, o quella di Juan Clímaco per una tremolante scala di pianto." Se vi ho invogliato a saperne di più, qui potete soddisfare la vostra curiosità guardando una parte dei materiali proposti nel seminario. Buon divertimento! Tanti scatti per mostrare la tavolozza dei colori della natura che varia nel ciclo delle stagioni, ma poi soffermarsi su alcune immagini in bianco e nero per apprezzarne la delicata poesia. Così mi è nata l'idea di rivisitare le immagini degli alberi con uno sguardo più intimo per cogliere l'astrazione della vita pennellata nell'essenza monocroma delle luci e delle ombre. |
AuthorPiero Farolfi Archives
Novembre 2019
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