Ho ritrovato alcune immagini di quei tempi col sapore della pellicola sgranata in bianco e nero. Spero siano un bel ricordo per chi ci si riconosce e per chi, comunque, le ha vissute nella sua personale realtà. Si possono vedere qui.
Prima che le sagre paesane le sostituissero, le feste di partito erano il sale della vita politica e sociale dell'Italia. Ognuno credeva ai propri ideali e a questi sacrificava tempo e competenze affinché si realizzassero. Eravamo tutti duri e puri, ma questa dimensione ludica paesana aggregava la comunità oltre il vissuto quotidiano. I contrasti politici erano superati in questi momenti di condivisione sociale in cui prevaleva lo spirito della festa che univa il momento culturale a quello del cibo e del gioco.
Ho ritrovato alcune immagini di quei tempi col sapore della pellicola sgranata in bianco e nero. Spero siano un bel ricordo per chi ci si riconosce e per chi, comunque, le ha vissute nella sua personale realtà. Si possono vedere qui.
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![]() Fai clic qui per effettuare modifiche. Nella seconda guerra mondiale le truppe tedesche realizzarono una linea difensiva che attraversava l'Appennino tosco-emiliano-romagnolo nel tentativo di ritardare l'avanzata dell'esercito alleato, detta Linea Gotica.
Queste scatti - provenienti dall'Imperial War Museum di Londra - furono realizzati dai fotografi militari che documentarono l'avanzata dell'esercito inglese per la direttrice Firenze - Forlì lungo la Statale 67 quando, nell'inverno 1944-45, valicò il Passo del Muraglione scendendo per la valle del Montone fino a Terra del Sole. Immagini che ci offrono lo spunto per un momento di riflessione e apprezzare ancora di più la democrazia per quanto imperfetta che possiamo vivere oggi. Potete vedere tutta la sequenza delle immagini qui. Lorenzo De Antiquis (Savignano sul Rubicone, 1909 - Dovadola 1999) è stato un cantautore italiano. È stato il fondatore nel 1947 dell'Associazione Italiana Cantastorie Ambulanti. Nel 1972, a Bologna, è stato insignito del titolo di Trovatore d'Italia. Per ricordare il valore di questo grande artista e interprete della cultura popolare nazionale il Comune di Forlì gli ha dedicato un Parco. Nel 1948, a Bologna, insieme ai soci dell'Associazione Piccoli commercianti, fondò l'Associazione Italiana Venditori Ambulanti e pochi anni dopo in collaborazione con la figlia Maruska De Antiquis, fu tra i fondatori dell'Associazione Italiana Spettacoli Viaggianti Ambulanti. [da Wikipedia].
Ho avuto il piacere di assistere ad alcune sue esibizioni nelle pubbliche piazze insieme ad altri suoi compagni di avventura. A distanza di tanti anni ne serbo ancora un grato ricordo. Queste immagini che ho scattato ai suoi spettacoli vogliono essere un omaggio alla sua figura e a tutti i cantastorie che ci hanno fatto sognare in un mondo passato. Chi vuole approfondire la conoscenza di questo bel personaggio può dare un'occhiata qui. Il disegno è stata una mia passione di gioventù che, però, non ho potuto coltivare perché poi le vicissitudini della vita mi hanno portato a scelte diverse. Ora che posso disporre del mio tempo ho deciso di riprendere, o meglio, di intraprendere questo antico interesse. Vi propongo, qui, i primi risultati del mio nuovo impegno artistico.
L'immagine rappresenta un tassello della memoria storica di una comunità vista attraverso l'occhio della macchina fotografica che cerca di superare la dimensione visiva per riproporne gli aspetti più sfuggenti e nascosti.
Il lavoro fa parte di una mia ricerca personale che si concluse con la pubblicazione di questo libro. La luce, il taglio e il contenuto sociale in un'epoca in cui i "partiti" davano ancora un carattere d'appartenenza, ne fecero un buon successo fotografico. Io trovo che Beppe, l'uomo ritratto nel suo ambiente quotidiano, ispiri un senso di serenità e tranquillità ancor oggi, in un'epoca in cui queste certezze sembrano venir meno. Tanti scatti per mostrare la tavolozza dei colori della natura che varia nel ciclo delle stagioni, ma poi soffermarsi su alcune immagini in bianco e nero per apprezzarne la delicata poesia. Così mi è nata l'idea di rivisitare le immagini degli alberi con uno sguardo più intimo per cogliere l'astrazione della vita pennellata nell'essenza monocroma delle luci e delle ombre. A Tredozio, paese della Romagna Toscana, si tiene ogni anno nel giorno di Pasqua il campionato nazionale dei mangiatori di uova sode.
Per la cronaca, apprendiamo dalla stampa che quest'anno si è riconfermato il campione in carica Fausto Ricci, trattorista tredoziese. Il Ricci però non è riuscito a battere il record, da lui stesso realizzato lo scorso anno di 22 uova ingurgitate in 3 minuti, ma si è fermato a 18. Tante sono bastate per confermarsi - comunque - il migliore, davanti al lughese Claudio Tolomelli, ancora una volta secondo con 17. Una gara appassionante combattuta fino all'ultimo tuorlo! La gara si svolge nell'ambito della sagra e palio dell'uovo nata negli anni Sessanta per ricordare l'antica battitura delle uova sode che si svolgeva nella vicina parrocchia di Ottignana. La battitura delle uova, «picén», si teneva anche nel vicino Comune di Portico e San Benedetto. Qui, però, non si battevano uova sode, ma fresche. L'ultimo uovo integro vinceva tutte le uova che era riuscito a rompere. Queste venivano poi utilizzate a casa per fare la sfoglia per tagliatelle e tortelli. Ma questa tradizione si ormai persa. Ecco un paio di immagini relative al campionato e alla battitura delle uova, scattate negli anni Settanta, mentre qui si possono vedere altre foto d'epoca relative a usanze e tradizioni locali. Oggi ha inizio la primavera meteorologica: un passaggio che ricorda i cicli stagionali legati alla terra. Una volta, in queste notti, nelle campagne era tutto un brulicare di falò che i contadini accendevano per fare "lume" a marzo. Il fuoco illuminava la primavera e bruciava l'inverno: un rito propiziatorio carico di significati simbolici di cui oggi si è perso il senso.
In omaggio a questo mondo, propongo l'immagine della buca per le lettere. Una buca incassata nel muro dietro al quale s'immagina che ci sia l'ufficio postale che timbra e smista e il "portalettere" che distribuisce la posta due volte al giorno. Per renderla "parlante" ho aggiunto delle lettere con i "trasferibili Letraset". Ve li ricordate? Poi ho fatto un passaggio su pellicola fotomeccanica per aumentare il contrasto fra la parte superiore di muro tinteggiata e la parte inferiore intonacata a calce. Qui sotto ripropongo la scansione digitale. Proseguiamo il nostro viaggio nell'era della fotografia analogica.
L'idea che sta a monte di questa manipolazione parte dal presupposto di fare l'esatto contrario di ciò che stabiliscono le regole. Quando sviluppiamo il negativo stiamo sempre molto attenti a rispettare il giusto rapporto tempo/temperatura. Inoltre, i costruttori di pellicole adottano degli accorgimenti tecnici per evitare che queste risentano di eventuali sbalzi termici causati, anche involontariamente, dall'utilizzatore. Ripetiamo gli stessi scatti con due pellicole, in questo caso Ilford HP5 esposte a 400 ASA. Il soggetto è a piacere. Poi, riempiamo una pentola d'acqua e la portiamo all'ebollizione. Buttiamo un rotolino nell'acqua e lo lasciamo bollire per qualche minuto. Lo leviamo ancora bollente e lo mettiamo subito nel surgelatore dove dovrà restare diverse ore. Con questo sistema, si può stare certi che riusciamo a rompere il supporto della pellicola, alla faccia delle tante cautele usate dai costruttori. Il problema è che non sappiamo quale sarà il risultato perché il nostro è un tentativo al buio. Questo è il motivo per cui ci teniamo un rotolino di riserva. Sviluppiamo i due rotolini correttamente. Io ho usato Gradual diluito 1+9 per 12' a 20°C, preferendolo ad altri sviluppi perché rende la grana secca e ben definita, che mi sembra adatta all'esperimento. E qui cominciano le meraviglie perché il rotolino che ha subìto lo stress termico, messo sotto l'ingranditore, mostra dei ghirigori generati dal ghiaccio che quello normale non ha. Si tratta ora di scegliere il fotogramma che più ci piace. Io, in un momento di creatività compulsiva ho deciso di strafare inserendo nell'immagine anche delle ali, realizzate con delle maschere di carta e un'ulteriore esposizione in camera oscura. Ognuno può fare le varianti che crede e, ogni volta, l'esito sarà sempre diverso. E qui sta il bello del divertimento. Poi, ci si può anche sbizzarrire nel dare al risultato le chiavi di lettura più eclettiche e fantasiose. Stiamo certi che ci sarà sempre qualcuno che ne darà un'interpretazione diversa. Come al solito, ho scannerizzato il fotogramma e questo è il risultato. |
AuthorPiero Farolfi Archives
November 2019
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