Prosegue la tradizione del presepe a Portico di Romagna nell'Appennino tosco-romagnolo. Durante le festività natalizie, negli angoli più suggestivi del borgo medievale si possono ammirare numerosi presepi realizzati con i materiali più disparati. Qui una selezione di immagini dell'ultima edizione.
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In autunno i colori degli Appennini sono prima accennati poi sempre più decisi: verde, giallo, arancione, rosso e marrone; è il foliage. Poi gli alberi si spogliano nella loro nuda essenza, l'aria condensa in nebbie, l'acqua cristallizza in ghiaccio. Le foglie generano un humus che, decomponendosi, formerà sostanze nutrienti per la vita che tornerà a primavera. Immagini per vivere questo magico mondo. Una proposta di turismo slow per conoscere il territorio, la cultura e le persone che lo vivono. Un itinerario di circa sei chilometri che si percorre in circa un'ora e mezza.
Qui si possono vedere le foto del percorso con commenti e indicatori di riferimento. Buona passeggiata! Il nucleo di S. Maria in Girone prende il nome del cassero del castello - come era chiamato secondo l'uso del tempo - prima sotto il dominio dei conti Guidi, poi sotto Firenze. La sua origine risale intorno all'anno mille e fu restaurata verso il 1500 perché era in pessimo stato; demolita poi nel 1700, fu ricostruita l'attuale a cui rimase il titolo di pieve. Durante l'ultima guerra ha subito gravi danni, ma è stata restaurata. L'interno, a una navata con cappelle laterali, conserva notevoli tele di scuola romagnola dei secoli XVII e XVIII.
Qui si può vedere una serie di immagini di approfondimento. In questi giorni all'interno della chiesa è allestita la mostra "Portiuncole" di Aurelio Raggi, artista portichese, che consiglio di visitare a chi si trova nei dintorni. È il tempo delle sagre in cui la gente si riversa nei paesi alla ricerca dei sapori perduti. Si ripete la liturgia della festa paesana che oggi va a sostituire quelle religiose e politiche di ieri per ritrovarsi nel tempo sospeso di una parentesi ludica e di ricordi del tempo che fu. E anche questo piccolo paese dell'Appennino tosco-romagnolo, bandiera arancione del Touring Club Italiano, quest'anno ha proposto la 32a sagra dei frutti del sottobosco e dell'artigianato artistico. Prodotti a chilometri zero: dagli umili marroni ai pregiatissimi tartufi passando per pere volpine e mele cocomerine, nespole e sorbe, farine macinate a pietra e marmellate biologiche; artigianato di qualità e proposte artistiche geniali.
Con questi scatti spero di riuscire a trasmettere l'atmosfera di questa giornata conviviale. ![]() La parrocchia di San Lorenzo alla Bastia nella Romagna Toscana negli anni '30 dell'Ottocento contava una popolazione di 330 abitanti, ma la costruzione in quel periodo della via Tosco-Romagnola portò allo sviluppo del paese di Bocconi che nel tempo acquistò sempre più importanza. A seguito anche della frana del 1868 che aveva inghiottito la chiesa, la canonica, il cimitero e il podere di Carpine, nel 1874 il consiglio comunale deliberò di riunire le parrocchie di Bastia e Carpine al "Castello di Bocconi". Le case furono abbandonate negli anni Cinquanta del secolo scorso e ormai sono ridotte a ruderi invasi dalle sterpaglie; solo la chiesetta è stata ristrutturata. Il villaggio di Bastia si trova circa un chilometro sopra Bocconi ed è sovrastato da un poggio con una grande croce da cui si gode uno splendido panorama sulla valle dell'Acquacheta. Qui vi propongo una piacevolissima passeggiata per raggiungerlo.
Prima che le sagre paesane le sostituissero, le feste di partito erano il sale della vita politica e sociale dell'Italia. Ognuno credeva ai propri ideali e a questi sacrificava tempo e competenze affinché si realizzassero. Eravamo tutti duri e puri, ma questa dimensione ludica paesana aggregava la comunità oltre il vissuto quotidiano. I contrasti politici erano superati in questi momenti di condivisione sociale in cui prevaleva lo spirito della festa che univa il momento culturale a quello del cibo e del gioco.
Ho ritrovato alcune immagini di quei tempi col sapore della pellicola sgranata in bianco e nero. Spero siano un bel ricordo per chi ci si riconosce e per chi, comunque, le ha vissute nella sua personale realtà. Si possono vedere qui. Negli anni '70 suonavo la tromba in questa banda che si era ricostituita dopo un lungo periodo di inattività. Ho ritrovato diverse foto scattate in quel periodo e le ho aggiunte alle altre che già dedico a questa antica associazione in ricordo di quegli anni e che potete vedere qui.
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AuthorPiero Farolfi Archives
Novembre 2019
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