Secondo il Repetti, autore del Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, le sue origini risalgono addirittura all’anno 562 e nel 1841 esercitava la sua giurisdizione spirituale su quattordici parrocchie comprendendo anche quelle di S. Michele in Tredozio, S. Benedetto in Alpe, S. Maria in Carpine, S. Eustachio in Cannetole, S. Giuliano in Querciolano, S. Maria in Castello, S. Biagio in Sarturano, S. Giorgio in Rosata, S. Lorenzo in Scarzana, S. Maria in Ottignana, S. Cesario in Cesata, S. Martino in Collina, S. Andrea in Pereta.
All'epoca del Passatore era considerata una buona cura e le entrate del parroco don Pietro Valgimigli detto don Stiffelone, manutengolo dei briganti, comprendevano la rendita di due poderi e alcune «terre spezzate», «le regalie dei capponi dovute per il S. Natale», «le ova, che sogliono corrispondersi dai coloni per le feste pasquali» e «gli incerti di stola bianca e nera».
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